Cosa significa autostima e come imparare a valutarsi/ What does Self-esteem mean and how to learn to evaluate ourselves



ITALIANO

"Non hai autostima!" "Soffri di disistima!", mi dicono diverse persone quando do una certa valutazione di me stesso che tende a considerare degli aspetti non buoni, considerando l'"autostima" come equivalente di "buona stima", e usando il termine "disistima" come equivalente di "cattiva stima". In realtà, per l'appunto, "autostima" non significa altro che "stima di sé", senza accezioni di giudizio valoriale, ed è perciò un termine assolutamente neutro. E la disistima? Si può considerare senz'altro in questo caso come termine non neutro ma non come sinonimo di "cattiva stima" bensì di "tendenza alla cattiva stima" e quindi una capacità di valutazione alterata sulla base di un giudizio morale maligno su noi stessi e non su un...sano principio di realtà!

Si evince quindi che dare una stima di sé stessi possa potenzialmente essere nient'altro che un atto basato sul sano principio di realtà, se fatto bene, e non magari un lamentarsi che cerca consolazione (ho rimesso in gioco due leitmotiv di post precedenti!). Basta quindi essere oggettivi nel determinare...il proprio soggetto. D'altronde, chi meglio di noi stessi ci conosce bene?

La nostra cultura però è una cultura che teme le valutazioni, definite troppo frettolosamente e impropriamente "giudizi". occorrerebbe quindi una disanima per distinguere il termine valutazione da giudizio.

- Valutazione: la determinazione della natura soggettiva od oggettiva di un qualcosa o persona, senza nessun fine, sulla base del risultato di un'analisi comportante osservazione e successivo ragionamento logico (esempio: vedo tizio leggere un libro, lo valuto come persona che ama leggere)

- Giudizio: è una tipologia di valutazione legata al valore o qualità di un qualcosa che non parte dall'osservazione della tal cosa o persona ma dalla propria interpretazione etica e/o morale della realtà, usata al fine di delegittimare o legittimare un comportamento, una situazione, un oggetto (o un uso di un oggetto) o una persona, sulla base di una presunta propria superiorità personale o della superiorità etica/morale della propria visione (per esempio, colpevolizzare onde spronare un'azione correttiva o attirare l'attenzione dell'opinione pubblica con lo scopo di fomentare una condanna o indignazione e quindi concretamente: sono una persona che ha una visione distorta della cultura, considerata inutile rispetto alla "pratica", vedo tizio leggere un libro, lo giudico come persona che perde tempo sui libri e quindi un illuso o un ingenuo, una persona troppo astratta, invece di essere un tipo concreto e legato all'esperienza come "dovrebbe essere"! Magari dico pure che sia una persona che "crede di essere chissà chi", mentre magari sono io a crederlo di me stesso!)

Ecco che quindi valutare sé stessi non è un'attività che comporta necessariamente un autoincensamento o un'autodemolizione. Si può cioè sbagliare a compiere un'autovalutazione, per qualsiasi motivo, ma senza obiettivi malsani e solo per determinare la propria condizione ecc.

Come si impara a valutarsi? Prima di tutto, non avere "cattive intenzioni" e quindi partire da un pregiudizio in cui ci poniamo noi stessi, per qualsiasi ragione, su un piano di superiorità o inferiorità, cosa che nasconde un atteggiamento consolatorio o auto-demolente. Bisogna poi iniziare a vedere sé stessi come vediamo gli altri! Sembra estremamente semplice e addirittura banale, ma può essere estremamente difficile. Quando diamo una valutazione di una situazione o di una persona (e non un giudizio) osserviamo la tal cosa o persona "pacificamente", senza timore di fare brutte scoperte o di arrivare a determinazioni "scomode": dobbiamo quindi utilizzare lo stesso metodo di inferenza con noi stessi, fingendo di essere osservatori esterni (ma con la conoscenza di un osservatore interno!). 

Lo scoglio più difficile da superare infatti è la paura "della scoperta", uno dei più grandi filtri cognitivi di difesa nei confronti di noi stessi. Quante volte siamo stati incapaci di ammettere alcuni nostri difetti, per paura di sentirci inadeguati o immeritevoli? Eppure, dobbiamo assolutamente rimuovere questo filtro e iniziare a vederci per quello che siamo, se vogliamo concretamente iniziare a risolvere i nostri problemi e migliorarci (e mantenere il miglioramento!).


ENGLISH

“You have no self-esteem!” "You suffer from low esteem!", several people say to me when I give a certain evaluation of myself which tends to consider aspects that are not good, considering "self-esteem" as equivalent to "good esteem", and using the term "disdain" as equivalent of "low esteem". In reality, precisely, "self-esteem" means nothing more than..."self-esteem", without any meaning of value judgement, and it's, therefore, an absolutely neutral term. And what about "disdain"? It can certainly be considered in this case as a non-neutral term but not as a synonym of "low esteem" but of "tendency towards low esteem" and therefore an altered evaluation capacity based on a malignant moral judgment on ourselves and not on a... healthy reality principle!

It is therefore clear that giving an estimate of oneself can potentially be nothing more than an act based on the healthy principle of reality if done well, and not perhaps a complaint that seeks consolation (I have brought two leitmotifs from previous posts back into play!). It is therefore enough to be objective in determining... your subject. After all, who knows us well better than ourselves?

Our culture, however, is a culture that fears evaluations, defined too hastily and improperly as "judgments". a closer examination is needed to distinguish the term evaluation from judgment.

- Evaluation: the determination of the subjective or objective nature of something or a person, without any purpose, based on the result of an analysis involving observation and subsequent logical reasoning (for example I see a guy reading a book, I evaluate him as a person who loves to read )

- Judgement: it's a type of evaluation linked to the value or quality of something which does not start from the observation of a certain thing or person but from one's own ethical and/or moral interpretation of reality, used to delegitimize or legitimize a behaviour, a situation, an object (or a use of an object) or a person, based on an alleged personal superiority or the ethical/moral superiority of one's vision (for example, blaming to spur corrective action or attract attention of public opinion to foment condemnation or indignation and therefore concretely: I'm a guy with a distorted vision about culture because I consider it less valuable than practice, I see a guy reading a book, I judge him as a person who wastes time on books and therefore deluded or naive, a person who is too abstract, instead of be a type concrete and linked to experience as it "should be"!

Therefore evaluating oneself is not an activity that involves self-aggrandizement or self-demolition. That is, you can make a mistake in carrying out a self-assessment, for any reason, but without unhealthy goals and only to determine your condition, etc.

How do you learn to evaluate yourself? First, we should not have "bad intentions" and therefore start from a prejudice in which we place ourselves, for whatever reason, on a level of superiority or inferiority, which hides a consolatory or self-demolishing attitude. Then, we need to start seeing ourselves as we see others (if our vision is based on a sound reality principle, of course!)! It seems extremely simple and even trivial, but it can be challenging. When we give an evaluation of a situation or a person (and not a judgment) we observe the thing or person "peacefully", without fear of making bad discoveries or arriving at "uncomfortable" determinations: we must therefore use the same method of inference with ourselves, pretending to be external observers (but with the knowledge of an internal observer!).

In fact, the most difficult obstacle to overcome is the fear of "discovery", one of the greatest cognitive defence filters against ourselves. How often have we been unable to admit some of our defects, for fear of feeling inadequate or undeserving? Yet, we have necessarily to remove this filter and start seeing ourselves for who we are, if we actually want to start solving our problems and improving ourselves (and maintaining the improvement!).



Commenti

  1. È saper resistere a conservare qualcosa di unico, di legato a come noi singolarmente siamo fatti, a cosa pensiamo,alla nostra sensibilità,a quello che amiamo, a quello che condividiamo.
    Resistere alla pressione sociale,al confronto,senza emulare,senza comparare.
    Proteggere la propria qualità,assecondare dove lo spirito vuole andare.
    Fidarsi della propria voce interiore,del nostro pensiero senza farlo spegnere da nessuno.
    L’ autostima si incurva solo se autorizziamo il non rispetto.
    Ognuno ha un VALORE enorme.
    L’attacco al valore del tuo essere speciale può consumare al centro della persona, che non muore mai! La profondità del tuo essere è lì.
    Rigira tra le mani i doni,anche quelli che ti sono stati tolti.
    Ma si rimane interi senza mai separarsi dalla potenza generativa della VITA.
    Grazie Andrea,per la densità delle tue riflessioni.
    Tiziana

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  2. Andrea ,in un rapporto dialettico ,c’è l’imparare più che l’insegnare.
    Ho portato il mio pensiero , che non può mai bastare, senza attribuzione di “buona” o “cattiva” autostima .
    Sarebbe l’immagine di un falso Se’.
    Ho parlato di VALORE di ogni singola persona come elemento essenziale per lo sviluppo della stessa.
    La tua è stata una disamina puntuale ,attentissima.
    Insindacabile.
    Grazie dello scambio fruttuoso.
    Tiziana

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  3. Va benissimo, ricordo solo che attribuirsi un valore particolare già è un atto valutativo! Diverso attribuirsi un valore ASSOLUTO, che probabilmente a questo punto dovrebbe essere quello che stavi esprimendo e che forse frettolosamente ho definito come relativo! Infatti, dovrò scrivere un post anche riguardo questa cosa! A presto e grazie come sempre di partecipare!

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